ASD X° Squadra Skorpio Softair

Social Network Softair

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alienx89
view post Posted on 2/2/2011, 10:21     +1   -1




Ciao amici Softgunners,

Tra qualche giorno avvierò un nuovo social network per soli noi appassionati di questo sport.
Sto passando per i vari club per presentarlo, mi farebbe piacere vedervi iscritti.

In cosa consiste:
Dopo aver effettuato la registrazione ogni utente avrà la possibilità di:
- scrivere su una bacheca come quella di facebook
- avere amici
- interagire con i propri amici tramite messaggi privati
- fondare e / o entrare a far parte di un gruppo (il proprio club)
- ogni gruppo avrà un forum dedicato, la squadra potrà consultarsi liberamente.
- scrivere nel forum
- consultare il blog
- caricare foto
- altre funzionalità saranno aggiunte successivamente

Sto valutando di mettere in palio un silenziatore Mircro della Sniper.Mk per gli iscritti, giusto per invogliare un po'.

Inizio oggi a pubblicizzarlo, settimana prossima ci sarà la diffusione su facebook, potete essere i primi a partecipare al progetto.

Se avete idee o volete collaborare contattatemi in privato, ripasserò comunque di qui.

Il social network può essere raggiunto all'indirizzo WWW.SOFTGUNNERS.COM


Grazie a tutti, ciao belli
 
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O Pikkio
view post Posted on 2/2/2011, 12:20     +1   -1




Ragazzi io mi sono iscritto,non è male.Certo è ancora "giovane" e i contenuti limitati,ma è una bella idea e un'alternativa ai soliti Forum.
 
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alienx89
view post Posted on 2/2/2011, 17:36     +1   -1




Grazie Pikkio, ci sentiamo
 
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alienx89
view post Posted on 8/2/2011, 19:12     +1   -1





Ciao ragazzi, vi lascio un aggiornamento. Come preannuannunciato abbiamo messo in palio un silenziatore della sniper mk.

Tutti i dettagli li trovate a QUESTO LINK
 
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O Pikkio
view post Posted on 9/2/2011, 16:59     +1   -1




Visto l'università che sto tentando di finire(scienze motorie) e l'opportunità che l'admin di softgunners.com mi ha dato,cioè quella di scrivere una rubrica sul sito che riguarda l'attività motoria nel Softair(ci vorrei fare la tesi) vi posto un articolo che ho scritto(così sag giudica ma non solo lui se ho scritto tante cazzate o qualcosa di buono) anche il buon I)oc mi sta dando una mano scrivendo articoli sulle modalità di pronto soccorso in caso di "incidenti" (che non siano sfracellarsi contro un'altra macchina a penna) nel Softair.

Softair è Sport – LA METIS, dalle olimpiadi dell’antica Grecia al Softair n.3
14:00 in Rubrica: Softair è sport da O Pikkio Modifica questa voce

Voi vi starete domandando “pikkio è completamente impazzito!”. No non sono impazzito,come vi avevo annunciato,questa rubrica ha lo scopo di “sostenere” l’idea che il Softair è uno Sport,anche se questo ancora non è stato riconosciuto a tutti gli effetti. Vi chiederete “cosa centra l’antica Grecia?” lo capirete continuando a leggere questo articolo.

Il popolo Greco fu uno dei primi che fece dello Sport, parte integrante della propria PAIDEIA (per non approfondire troppo il discorso e non “offendere” eventuali professori di lettere o studenti del liceo classico, diciamo che la PAIDEIA era l’educazione a livello giovanile) e sono stati i primi a misurare il tempo a partire da una gara olimpica(776 A.C.).

La principale forma sportiva era l’Olimpiade, che si svolgeva a OLIMPIA ogni 4 anni in onore di Zeus. Non prendetemi per matto e continuate a leggere

Gli elementi strutturali delle gare erano:

- LA SFIDA

- L’AGONISMO

- POSTA IN GIOCO

- LA METIS

- ONORE E GLORIA

- OBLIO E BIASIMO (in caso di perdita,si rischiava di essere dimenticati da tutti)

Ora se noi andiamo ad analizzare quello che è il Softair,credo che di questi elementi solo Oblio e Biasimo non ne facciano parte(almeno che uno non smette di giocare e viene dimenticato). La Sfida,è parte integrante se non fondamentale,di certo non posso spararmi da solo.

L’agonismo(contrapposizione e massima assimilazione e rispetto tra i contendenti) necessaria per abbattere i famosi HIGHLANDER ma non solo. La POSTA IN GIOCO,conquistare un obbiettivo per passare al successivo,vincere un torneo ecc… ONORE E GLORIA,”segno materiale dell’immateriale” e ho detto tutto. E per ultimo ma secondo me indispensabile è la METIS,che era alla base degli allenamenti di tutti gli atleti e che forse oggi dovrebbe essere insegnata nelle scuole e non solo,è la rovina di chi dice “ il più forte,grosso,potente vince”; METIS vuol dire “si vince con la forza ma mai senza l’intelligenza”. Metis secondo la mitologia Greca era una divinità molto potente,figlia di Oceano e Teti che impersonificava la saggezza,la ragione e l’intelligenza. In pratica,puoi avere la migliore ASG con le migliori modifiche,i migliori indumenti tattici, le migliori mimetizzazioni e la migliore squadra,ma se non usi l’intelligenza sei un SOFTGUNNERS “MORTO”.

Luca Costanzelli X° Squadra Skorpio
 
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<SAG>
view post Posted on 9/2/2011, 17:16     +1   -1




Essendo affiliati al CSEN, ed essendo quest'ultimo un ente di promozione sportiva riconosciuto dal CONI, credo proprio che il softair sia già riconosciuto come sport a tutti gli effetti...comunque bravo Pikkio, bel lavoro!
L'idea della tesi sul softair poi è superlativa!!

Edited by <SAG> - 9/2/2011, 17:17
 
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O Pikkio
view post Posted on 9/2/2011, 17:17     +1   -1




Dalla ricerca che ho effettuato il softair è considerato un'attività ludico-sportiva proprio perchè non è riconosciuto direttamente dal CONI.
O almeno in Italia non è riconosciuto come tale:

http://www.softairmania.it/threads/176168-...e-SPORT-in-Cile
 
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<SAG>
view post Posted on 9/2/2011, 17:33     +1   -1




Questo è ciò che ho trovato in merito, magari può esserti utile anche per la tesi:

"L’importanza di ritenere il soft air uno sport ancor oggi appare, nonostante gli sforzi prodotti in questo senso sia da chi scrive che dallo CSEN, un concetto non largamente condiviso.
La cosa rilevante, tuttavia, non è che le perplessità giungano da “opinionisti” esterni al nostro mondo che, per ignoranza o per doloso spirito denigratorio o per entrambe le cose, non intendono riconoscere o comprendere questa identità sportiva; di rilievo è che anche dall’ambiente softeristico, o presunto tale, si sono levate voci, per giunta autorevoli, che in pubblici dibattiti non esitano a dubitare e a contrastare questa visione, di cui sono, ormai da almeno due anni, convinto assertore.
Di recente, esponenti di enti di promozione sportiva diversi dallo CSEN, seppur nel chiaro (e anche comprensibile) intento di sostenere realtà in crisi, non hanno esitato a contrastare l’impostazione CSEN Soft Air, ricorrendo alla riproposizione, in chiave critica e non costruttiva, di una domanda cui pensavo, anche per ragioni di mutuo consenso e opportunità, fosse stata data una definitiva risposta: Come si fa a dire che il soft air è uno sport? E chi dice che il soft air è uno sport?
Questa asserzione, per di più pubblica, francamente mi ha sconcertato, anche perché scaturita in un contesto dove si doveva operare, appartenenze prescindendo, prima di tutto in favore del soft air. Ritornare su questa formula dubitativa, per di più ostentando certi ruoli ufficiali, mi è parso veramente insensato.
Per mio conto e per la cronaca, per l’ennesima volta non ho esitato ad attribuirmi (non volendo se non altro contraddire quanto fino ad oggi sostenuto) la paternità della visione “sportivista” che nello CSEN è stata non solo totalmente accolta, ma anche incentivata, come noto a tutti i softgunner.
Sembra paradossale, ma oggi c’è gente che, mentre si propone come nuovo garante (o meglio garante alternativo) per l’identità e la tutela dei softgunner, contemporaneamente sostiene, come premessa della sua collaborazione, la non sportività del soft air, traguardo, penso, condiviso e condivisibile da tutti. E lo fa senza alcun timore di realizzare un clamoroso autogoal, non dicendo cos’è (o cosa dovrebbe essere) per lui la nostra disciplina, ma parimenti offrendo “tessere”, cariche e quant’altro ai softgunner disposti ad accogliere la sua “tutela”.
Come i lettori sanno bene, non mi appartiene, per stile e formazione culturale, sostenere polemiche o attaccare persone o strutture, tuttavia la gravità di questo dubbio, superficialmente e rozzamente strumentalizzato solo per sostenere che lo CSEN “si è inventato tutto”, mi pare senza appello.
Abituato per impostazione professionale ad approfondire i temi sulla base del diritto e quindi su elementi predisposti per avere una valenza oggettiva, consapevole che la gente vuole prove e non chiacchiere, a mia volta mi sono riproposto (non si sa mai!) la domanda dei “dubitanti”, rimanendo però coerente con il mio indirizzo di costante sostegno al concetto di soft air come sport vero e ben caratterizzato.
Per essere più precisi, il dubbio dei “dubitanti” è stato sostenuto partendo da un altro dilemma oramai secolare: Cos’è uno sport?
Dato che a tutt’oggi il quesito vede non solo gli esperti di diritto, ma anche di sport in generale, barcamenarsi girando intorno alle parole, sono partito dalla definizione linguistica italiana, che, volente o nolente, viene data dal vocabolario numero uno della nostra nazione, ossia il Battaglia (ventuno volumi ciclopici!). La stessa dizione è anche ripresa dalla Wikipedia, egregio e serio contenitore online d’informazioni. Premetto che l’uso di questo strumento non è solo, per così dire, generico, ma fa fede nel contesto processuale e, laddove necessario, non è disdegnato con valenza tecnico-probatoria presso i giudici della Corte di Cassazione.
Ne scaturisce che: «Lo sport è l’insieme di quelle attività, fisiche e mentali, compiute al fine di migliorare e mantenere in buona condizione l’intero apparato psico-fisico umano e di intrattenere chi le pratica o chi ne è spettatore. Lo sport può essere praticato singolarmente o in gruppo (sport di squadra), senza fini competitivi oppure gareggiando contro altri sportivi. In quest’ultimo caso si parla di agonismo sportivo» .
Alla luce di quanto ora detto, ma anche dei dubbi sollevati in ragione di chi li ha sollevati, mi sono quindi ri-chiesto: ma allora, cosa manca ancora al soft air?
Riconosco che la rinnovata analisi è stata veramente proficua e, perché no, per certi versi necessaria, al punto che ho concluso che forse qualcosa mancava al soft air per essere “sicuramente” inteso come uno sport.
A dire il vero, non si tratta di una vera e propria carenza, bensì di una puntualizzazione già fatta, ma mai realmente valorizzata, che, grazie ai “dubitanti”, ora consente asserzioni più chiare ed impostazioni più garantiste.
Ammettendo che un po’ di fortuna non guasta mai, ho rinvenuto un’interessantissima e recente (come sempre per il diritto, si intende) sentenza del 2006 (giudice di pace di Mandria/avvocato Pesce per sentenza n. 900/06 del 9 luglio 2006), emessa in merito ad una questione di risarcimento del danno conseguente a lesioni procuratesi tra giocatori durante una partita del (per me) sconosciuto gioco della “Tedesca”. Cosa sia questa “Tedesca” ancora non mi è chiaro (una specie di calcio dove parrebbe lecito un maggior contatto fisico, causa poi dei danni lamentati nel processo), tuttavia la sua pratica ha posto l’accento sull’esercizio di attività che, sconosciute ai più, sono ritenute da chi le svolge degli sport. Insomma, il “transfert” con il soft air è stato quasi immediato.
Il fatto non è irrilevante, poiché la qualificazione in questo senso, come dissi in un mio articolo qui apparso nel 2006 (SAA n. 91), offre la possibilità di applicare la scriminante, ossia la giustificazione che esclude la punibilità penale, indicata nel concetto d’illecito sportivo, evitando le conseguenze che, al contrario, graverebbero su chi cagiona danni a persone e/o cose.
Tornando alla vicenda giudiziaria, la sentenza n. 900/06 non ha ritenuto che la “Tedesca” potesse qualificarsi come sport, per cui l’invocata presenza della “giustificazione sportiva” fatta dall’avvocato di chi aveva procurato la lesione non è stata condivisa dal giudice di pace, che lo ha condannato a pagare tutti i danni procurati.
Cos’è successo e perché il giudice di pace ha preso questa decisione? Ci vuol poco a capire come anche il soft air, fino a poco tempo fa, poteva essere esposto ad analoghe circostanze: in sostanza, i softgunner, per la loro condotta, senza dubbio di buona fede e sottoposta a regole condivise in contesti più o meno competitivi (si rilegga la precedente definizione), potevano ritenersi degli sportivi (escludo per principio chi si è sempre proclamato qualcos’altro), ma la loro opinione avrebbe incontrato il limite della carenza di oggettività e condivisione, impensabile, ad esempio, per il beato sport del calcio, che, come detto dal giudice di pace, anche se praticato «spontaneamente [e quindi senza l’uso di contesti particolari di luogo o di pubblico spettatore, ndr], ha regole universalmente conosciute e riconosciute e in riferimento alle quali è possibile verificare se la condotta del partecipante le ha colposamente oltrepassate con gesti di gratuita violenza non finalizzata al gioco».
Conclusione: in caso di danni, si sarebbe pagato in sede civile e penale, come per la “Tedesca”.
Hanno quindi ragione i “dubitanti”? Il soft air non è uno sport? Cosa sanno i “dubitanti” per accusare di pressappochismo e di erronee convinzioni chi si muove in altro modo e desidera impostazioni diverse?
No, non hanno ragione. Anzi, per i motivi che ora espongo, ritengo che chi pensa così, specie se occupa posizioni autorevoli nello sport, ha gravi responsabilità rispetto al mondo del soft air.
È vero che il giudice di pace si è trovato nella necessità di decidere se la “Tedesca” (che, come ho detto, poteva essere il nostro soft air) fosse o meno uno sport e, per arrivare alla conclusione, si è di certo avvalso della precedente definizione linguistica, opinabile ma comunque non ignorabile in ragione della sua fonte autorevole. E, sulla base della sola definizione, nulla sarebbe mancato alla “Tedesca” per essere qualificata come sport. Eppure non è andata così. In realtà, per non cadere nell’assurdo di “regalare” qualifiche con conseguenze non da poco sui termini d’illiceità e risarcimento del danno, il giudice ha introdotto un nuovo elemento valutativo, che oggi, rispetto al soft air, solo lo CSEN ha provveduto ad introdurre: la legittimazione formale.
La sentenza, infatti, aggiunge che: «’attività in questione [la “Tedesca”], pur avendo delle regole conosciute dai partecipanti, non può rientrare nel novero di una disciplina sportiva per la spontaneità dell’organizzazione, la mancanza di arbitro, il luogo prescelto, l’assenza di pubblico e la mancanza di riconoscimento delle stesse regole da parte di organizzazioni o federazioni sportive. Anzi quest’ultimo aspetto… appare decisivo per escludere tale gioco [ancora la “Tedesca”] dal computo delle competizioni sportive, per le quali è possibile accedere ad ipotesi di rischio sportivo».
Che dire di più? Il giudice di pace non poteva fare regalo migliore a chi ha sempre predicato la necessità di legittimare formalmente e con precise prese di posizioni il soft air, avvalendosi dell’autorevolezza che soprattutto (per non dire solo) gli enti di promozione sportiva hanno.
Lo CSEN oggi tessera legittimamente i softgunner come sportivi, così come affilia i loro club con la formula ASD (Associazione Sportiva Dilettantistica) in aggiunta alla sigla CONI, e lo fa sulla base del riconoscimento dato al soft air attraverso il Codice Etico e annessi.
Insomma, grazie al lavoro svolto e alla fiducia accordata dallo CSEN con la sua presa di posizione netta, il soft air non corre il rischio di finire come la “Tedesca”. A ciò aggiungo che quanto realizzato, non più negabile, favorisce e favorirà anche chi non è inserito nello CSEN, in quanto, anche se privo di un adeguato supporto in ragione della sua diversa appartenenza, in caso di guai (quelli veri) potrà sempre invocare il fatto di essere comunque uno sportivo e gli sarà data ragione (e anche qualche giustificazione non da poco), visto che un ente (anche se non il suo) ha legittimato come sport l’attività da lui praticata.
E i “dubitanti”? È meglio che offrano le loro tessere ai calciatori, sportivi universali, piuttosto che farci danno mettendo in dubbio, appunto, che i softgunner siano sportivi.

Di Fabrizio "Nibbio" Paolini

Ultimo aggiornamento (Lunedì 02 Agosto 2010 07:04)"

Fonte: www.csen-softair.com/
 
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O Pikkio
view post Posted on 9/2/2011, 17:54     +1   -1




Questo qui sotto è il primo articolo che ho scritto sul sito di Softgunners.com Io la penso esattamente come il sopracitato Fabrizio "Nibbio" Paolini. Però il problema persiste,perchè anche chi va a correre tutti i giorni da solo sulle strade e macina chilometri è considerato sportivo,ma che sport pratica? Corsa sulle strade in solitaria? Potrebbe essere,ma non essendo riconosciuto come sport non pratica nessuno sport,al massimo si allena. Il problema sta nel fatto che il CSEN è un'ente di "promozione" sportiva,e nei suoi compiti ha quello di appunto "promuovere" attività che possono essere intese come sport. Se tu leggi i miei articoli,è lo stesso discorso che ha fatto Nibbio,cioè cosa manca al softair per essere inserito tra gli SPORT? Io penso proprio niente,e è per questo che mi sono preso l'incarico di scrivere questa rubrica e di fare ricerche molto più accurate:

Softair è Sport – introduzione n.1
17:39 in Rubrica: Softair è sport da O Pikkio Modifica questa voce



Quante volte,non siete riusciti a dare una risposta alla domanda,che sport fai? Il Softair è uno Sport?
O sentite dire ma il softair è un gioco,non è uno sport! Che sport è spararsi pallini?
Bhè noi vogliamo dare una risposta a tutte queste,ed altre,domande,siamo convinti che attraverso questo sociale network possiamo raggiungere un traguardo importante,e cioè il SOFTAIR è uno SPORT.
Ma facciamo un passo indietro, io mio chiamo Luca e gioco a Softair da pochissimo tempo,circa un anno,con la X° Squadra Skorpio,sono studente
in Scienze Motorie,e le domeniche da Ottobre ad Aprile le passo sui campi da Rugby. Voi vi chiederete,e allora che vuoi scrivere?
Voglio scrivere le mie idee riguardo al fatto che in pochi mesi di gioco,legati agli studi che frequento,ho capito quanti punti ci siano in comune tra il Softair e altri sport.

Prendete d’esempio lo stesso Rugby: devi difendere la tua area di meta come un fortino o un punto strategico e devi abbattere l’avversario per arrivare nel suo,deve sostenere il compagno e difenderlo fino all’estremo delle forze,devi sacrificarti,sudare ma soprattutto non ti devi arrendere.E al fine dei giochi,ci si stringe la mano e si beve una birra tutti insieme. Questo è il mio paragone tra uno Sport come il Rugby,e un “gioco” come il Softair che può diventare tranquillamente uno sport.
Ma cosa lo distingue da ciò?Se andiamo in un sito come Wikipedia possiamo leggere:

“Il softair o soft air o tiro tattico sportivo è un’attività ludico-ricreativa di squadra basata sulla simulazione di tattiche militari.
Il softair si distingue dalle altre attività basate sulla simulazione militare per l’utilizzo delle Air Soft Gun (in inglese letteralmente arma ad aria compressa) da cui appunto prende il nome. È caratterizzato da una grande varietà di giochi diversi che spaziano da un approccio meramente ludico ad un approccio di tipo sportivo, da un approccio ricreativo ad un approccio strategico-simulativo, comprendendo varie sfumature all’interno di questi quattro estremi” [fonte.Wikipedia]

Quindi si paragona il Softair a un’attività ludico-ricreativa…anche chi gioca a carte nel circolo degli anziani compie un’attività ludico-ricreativa.
In altre occasioni ho sentito dire “il softair non è uno sport perchè si usano armi finte e non puoi accertare se un giocatore è colpito o meno. Io rispondo,il tiro al piattello e uno Sport Olimpico,basata solo su capacità di destrezza,e inoltre
ad oggi esistono sport come il calcio in cui ancora non si è in grado di accertare se un pallone ha oltrepassato la linea di porta.
Io dico una cosa,il Softair è uno SPORT,basato sulla lealtà sportiva,che richiede notevole impegno fisico,mentale,strategico e attitudinale,che in un secondo momento utlizza attrezzature denominate ASG e dove i suoi giocatori
indossano divise,protezioni e abbigliamento tipico del gioco e hanno uno scopo comune da raggiungere attraverso una prestazione fisica che in base a diversi fattori,come può essere l’ambiente circostante,le temperature,la capacità di
leggere una mappa,condizioni atmosferiche,può essere più o meno impegnativa.

Per prima cosa voglio ringraziare Luca l’admin,per avermi permesso di scrivere questa rubrica,che spero vi possa risultare utile. Questo è il primo di una serie di articoli,dove vorrei esprimere le mie idee per quanto riguarda il Softair visto dal punto di vista di uno Sport.

Questo perchè come tutti noterete i giocatori di softair sono composti da miriadi di classi,dall’operaio al dentista,dal poliziotto allo studente,dal fornaio all’avvocato. Attraverso questa rubrica vogliamo dare indicazioni(che per alcuni sembreranno banali e inutili) sul Softair visto come attività fisica che richiede una preparazione e alcune conoscienze per svolgerlo nel migliore dei modi. Andremo a vedere le tecniche di primo soccorso e i traumi più frequenti,l’alimentazione prima e durante una partita,come allenarsi nel caso in cui qualcuno non faccia attività fisica,insomma tratteremo il Softair da SPORT.
Quindi accetto sin da subito eventuali critiche,richieste ed esplicazioni sugli articoli,sperando di ricevere anche qualche complimento

Luca Costanzelli
X° Squadra Skorpio
 
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<SAG>
view post Posted on 9/2/2011, 20:58     +1   -1




Bravo Pikkio, complimenti veramente.
Porta avanti con convinzione il tuo intento a nome dei softgunners! :ita:
 
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O Pikkio
view post Posted on 9/2/2011, 21:05     +1   -1




Denghiu :D
 
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10 replies since 2/2/2011, 10:21   122 views
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